In difesa degli animali: salviamo la tigre dall'estinzione

(immagini prese dal web)

Inizia oggi il mio percorso in difesa degli animali e di approfondimento delle varie specie selvatiche la cui vita è messa in pericolo dall'uomo e dalla progressiva e sconsiderata urbanizzazione e/o cementificazione dell'ambiente. Ho deciso di iniziare da una delle specie più a rischio estinzione e che amo profondamente da quando ero una bambina, tanto da aver tenuto sul mio letto una famiglia di tigri in peluche della Trudy fino a pochi anni fa, ora al loro posto c'è una panterina viva, la mia gatta nera Cleo, io non posso nemmeno immaginare di vivere in un mondo senza le tigri!

Sul sito del WWF al seguente link potete trovare uno specchio dettagliato delle varie specie di tigri esistenti in natura, tra queste tre sono estinte (tigre del Caspio, di Giava e di Bali), una probabilmente estinta (tigre della Cina meridionale), una prossima all'estinzione (tigre di Sumatra) e altre a grave rischio (siberiana, indiana, malese e indocinese) e questo grazie al bracconaggio, alla cattura per rinchiuderli in zoo, alcuni veri e propri lager come quello di Sumatra, proprio l'habitat della specie prossima all'estinzione, è davvero una vergogna.

Il WWF, e non solo, si impegna da anni per salvare la tigre e le altre specie a rischio estinzione, così come educare al rispetto della natura e dell'ambiente, e da la possibilità a tutti noi di contribuire con donazioni per sostenere i vari progetti, anche adottando a distanza una specie in pericolo e ricevendo un peluche a testimonianza dell'impegno preso.


Presentando i post in difesa degli animali ho anche anticipato che avrei presentato una o più associazioni che si prendono cura delle varie specie, in questo caso vorrei presentarvi Tiger Creek (http://www.tigercreek.org/), una riserva rifugio in Texas per accogliere tigri salvate da maltrattamenti (in alcuni paesi qualcuno compra tigri per tenerle come animali domestici, non solo privandole della loro vita libera e selvaggia, ma anche non avendone cura nel modo migliore) o arrivate da circhi e zoo in condizioni pietose.
Ho appreso di Tiger Creek attraverso un video di Animal Planet proposto su Frisbee canale 44 del digitale terrestre, video in cui i proprietari che lo gestiscono (è una conduzione familiare) stavano crescendo in cattività due cuccioli di tigre orfani della mamma e che soli non sarebbero sopravvissuti, dando il biberon di latte ogni 2 ore, compresa la notte, fino allo svezzamento dal latte e l'inizio con carne trita mista a latte per abituarli a quello che sarebbe stata la loro alimentazione in natura. Ammetto di aver invidiato la famiglia adottiva di questi due cuccioli, composta da Brian Werner, dalla moglie Terri e dai loro figli, amo la tigre da sempre!


Tiger Creek nasce per prendersi cura delle tigri nate e cresciute in cattività, ma anche per educare alla salvaguardia di quelle presenti in natura e la cui sopravvivenza è messa a rischia dall'uomo, sia per l'utilizzo in circhi e zoo, sia per il bracconaggio e la vendita di pelli e interiora per la medicina cinese. Brian e Terri amano le tigri e vorrebbero saperle libere e salvaguardate in natura e non costrette in cattività, anche nel loro bellissimo rifugio con spazi ampi e più vicini possibili all'habitat naturale, unico posto per vivere, in natura non resisterebbero a lungo. La particolarità di Tiger Creek è che si sostiene con le donazioni e che si trova in un terreno ampio a 90 miglia a est di Dallas e che, oltre alle tigri, accoglie leoni e leopardi e si può visitare con un prezzo economico per educare le persone sulla realtà e sofferenze di questi grossi felini, ognuno dei quali ha un nome, una storia e vive sereno, anche se non libero in natura, e si fa un grosso lavoro con ragazzi e bambini per salvaguardare il futuro di questi bellissimi animali.

Gli animali selvatici, dal più piccolo al più grande, non ci appartengono, appartengono al loro habitat che va protetto e custodito dalle ingerenze dell'uomo e dall'attacco dei bracconieri, in Africa si sta diffondendo una pratica, di cui non rammento il nome ora, secondo cui grossi felini, come tigri, leoni, leopardi, ghepardi, vengono prima catturati, poi, dopo aver preparato un'esca con carcassa di daino o altro animale, vengono liberati e attirati, quindi uccisi sparando alle spalle dell'animale, il tutto ripreso da telecamera facendo credere che si stava cacciando, infine si scattano le foto col corpo morto del felino da postare e di cui vantarsi, una pratica orribile contro cui si fa poco o nulla. La caccia, qualsiasi forma e verso qualsiasi animale, è da abolire, ma ancora di più deve essere impedita verso le specie in via di estinzione, come la tigre.


Mentre leggiamo non pensiamo di non poter fare nulla e che la cosa non ci riguarda, alterare l'ambiente, oltre a far scomparire le specie animali, mette in pericolo anche la nostra vita, purtroppo non c'è limite all'orrore compiuto dall'uomo, lo constatiamo ogni giorno, per cui non rimaniamo indifferenti davanti a quanto accade intorno a noi. 
Possiamo fare tante cose per salvare le tigri: sostenere i vari progetti con donazioni, smettere di comprare abiti e scarpe fabbricati con pelle di animali, educare i nostri figli a rispettare gli animali e l'ambiente, dando loro il buon esempio, insegnare loro il valore sacro della vita, sia umana sia animale, al'importanza di prendersi cura l'uno dell'altro e delle persone in difficoltà, di non abbandonare e maltrattare animali, iniziando da cani, gatti, piccioni, uccelli e piccoli roditori per poi estendere a tutti gli altri, a scoraggiare l'acquisto di animali selvatici come animali domestici (come i serpenti ad esempio), a modificare il nostro regime alimentare scoraggiando la caccia indiscriminata e l'uccisione senza limiti di mucche, vitelli, agnelli, maiali, pesci vari... e così via, insomma possiamo fare tante cose e non domani, oggi... riflettiamoci seriamente e non lamentiamoci di come vanno le cose, come se i responsabili fossero sempre gli altri, perché noi siamo responsabili della nostra vita, di come mangiamo, vestiamo, compriamo e delle scelte educative che facciamo e, se decidiamo di starcene con le mani in mano, poi non piangiamo quando vediamo il mondo in cui viviamo fatto a pezzi e trasformato in un enorme pattumiera...

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