In difesa degli animali: scimpanzé e gorilla in pericolo!


Continuando il mio percorso in difesa degli animali e di quelli selvatici, ovvero che dovrebbero vivere liberi in natura nei loro habitat distanti miliardi di miglia dall'uomo e anni luce da gabbie, recinti, zoo, circhi e così via, oggi vorrei parlarvi dei Primati, e, tranquilli, non lo farò da un punto di vista scientifico, non sono zoologa e mi perderei tra mille classificazioni che a noi, di fatto, non servono e non riuscirei minimamente a farlo in modo così interessante con Piero e Alberto Angela, che riescono a rendere affascinante e interessante tutto, anche le cose più barbose, riuscirebbero anche con le discariche ne sono sicura, se avessi avuto dei professori di scienze come loro ora mi ricorderei decisamente più cose, nonostante la mia memoria a groviera, per esempio che troglodytes è parte del nome latino dello scimpanzé e non una brutta offesa che dici a qualcuno quando sei arrabbiato proprio di brutto! 

Nella mia testa avevo in programma di parlare di gorilla e scimpanzé, ma non subito, perché credevo che il massimo che rischiassero era di finire in qualche zoo, non liberi, ma comunque al sicuro, invece mi sbagliavo di grosso e devo ringraziare ancora Animal Planet di avermi aperto gli occhi e, mi dispiace per voi, ma quando imparo qualcosa mi viene da condividerla, perché magari qualcuno non lo sa e queste sono questioni in cui non si può più fare finta di niente o continuare ad ignorarle, ma di prendere megafoni e organizzarsi per dire a tutti che gli animali selvatici non sono sulla Terra per far divertire noi, per nutrirci, per vestirci o non so che altro, ma sono qui perché il buon Dio Padre li ha creati semplicemente per vivere in pace nei loro habitat e che noi non siamo i padroni sfruttatori dell'universo, ma altri abitanti di questo bellissimo pianeta, privilegiati certo, ma non esclusivi, sempre per l'infinita bontà e pazienza del Creatore di tutto, noi compresi. Non avendo il fisico dalla mia per fare marce e gridare al megafono, scrivo, con tutta la passione e la forza che ho con la speranza che qualcuno mi ascolti.


Scimpanzé e Gorilla sono, tra i primati, quelli che più si avvicinano a noi, io non credo discendiamo dalle scimmie, ma certo sono così simili a noi che meriterebbero un rispetto maggiore di quello che invece ricevono, tra le due specie quella più a rischio di estinzione sono i Gorilla, che vengono cacciati dai bracconieri e uccisi per venderne le carni in tutta l'Africa occidentale e centrale, e alcuni di questi si giustificano dicendo che è il solo modo che hanno per sopravvivere loro e le loro famiglie, in verità questi sono le ultime pedine di un'organizzazione che lucra vendendo a prezzi da capogiro nei mercati clandestini carne di gorilla, ma anche di scimpanzé e di altri animali selvatici, dopo la carne, la pelle e ciò che non si può mangiare viene usato per fabbricare macabri trofei, i governi locali ammettono che è illegale ma non fanno abbastanza per impedirlo (mancanza di fondi o di che?) eppure i mercati clandestini sono in zone aperte e ampie delle principali città. Oltre alla caccia diretta di adulti e il lasciar morire di stenti e abbandono i piccoli, c'è la sempre maggiore deforestazione che distrugge progressivamente gli habitat naturali in cui questi animali vivono per sfruttarne le risorse del terreno, l'Africa sotterranea è ricca di oro, diamanti, petrolio e risorse minerarie di cui però non beneficiano i suoi abitanti, infatti è come un ampio campo di sfruttamento ed estrazione per l'Occidente, quindi per noi tutti, mentre gli africani muoiono di fame, sete, mancanza di medicine, di presidi, di tutto il necessario ad una vita dignitosa, che, solo in parte, e per mano di ONG e Onlus, si cerca di portare, contando sugli spiccioli donati dalle coscienze occidentali, qualcosa non torna non vi pare?


Non c'è molto tempo per salvare i Gorilla, il WWF afferma che in natura ne sono rimasti meno di 1000, vi rendete conto di cosa ha fatto l'uomo? A poco a poco sta distruggendo questo bellissimo pianeta e i suoi abitanti, l'ambiente, la natura, le specie animali e vegetali... e tutto per bramosia di potere, avidità di denaro, possesso, ma alla fine dove e cosa rimarrà?

Vi invito a sostenere il WWF nella sua battaglia per salvare i Gorilla (ecco il link http://www.wwf.it/gorilla/) ed a firmare la petizione (http://www.wwf.it/petizione_virunga.cfm) che vuole salvaguardare il Parco Nazionale Africano di Virunga dalle trivellazioni di pozzi di petrolio, dannoso per l'ambiente e gli animali, promuovendo uno sviluppo eco-sostenibile dell'attività idroelettrica, l'industria della pesca e dell'eco-turismo anche per garantire 45000 posti di lavoro, il tutto varrebbe molto di più del singolo petrolio, è stato stimato.

Vorrei infine presentarvi brevemente due realtà che si occupano ciascuno di salvare e riportare in natura gli scimpanzé e i Gorilla, entrambe le ho conosciute e apprezzate nei video di Animal Planet andati in onda sul canale digitale terrestre 44 Frisbee: sono Chimp Eden e Ape Action Africa.

Il Jane Goodall Institute Chimpanzee Eden, più comunemente Chimp Eden, si trova a Mpumalanga, in Sud Africa, nella Riserva Naturale Umhloti, è una riserva di 1000 ettari dove vengono portati gli scimpanzé salvati dal commercio di carne, dall'essere venduti e incatenati come "animali domestici", dalle varie gabbie, dai circhi, dagli zoo, dagli spettacoli di intrattenimento (dove non solo sono prigionieri, ma anche mal tenuti, facendo loro bere alcoolici e birra e fumare sigarette, tutto per il piacere dei loro carcerieri) e viene fatto un bellissimo e difficile lavoro di recupero e reinserimento in natura, in questo habitat protetto dove vivono attualmente 33 esemplari (alcuni di quelli che ho visto in video non ci sono già più). Chimp Eden ha salvato scimpanzé da tutta l'Africa e dall'Italia, da tutte quelle situazioni abusive di grandi sofferenza.


Chimp Eden fu inaugurato nel 2006 dal fondatore e direttore (nonché protagonista dei video documentari per Animal Planet), Eugene Cussons, 35 anni, nato nella stessa Mpumalanga, in collaborazione con il Jane Goodall Institute, un organo internazionale per la tutela, sviluppo e conservazione degli animali selvatici fondato dalla primatologa inglese, Jane Goodall, nel 1977, con sedi in tutto il mondo.
Visitate il sito ufficiale di Chimp Eden http://www.chimpeden.com/ e conoscete questo santuario degli scimpanzé, e non solo, dove ogni esemplare ha un nome e una storia, guardate i video, anche se in inglese, le immagini spiegano più di mille parole e sostenetelo, se volete e potete.

Ape Action Africa è una ONG impegnata nel salvare i gorilla e gli scimpanzé principalmente cacciati e uccisi per il commercio della carne (solo il termine mi provoca il vomito, scusate!) in Africa e gestisce un centro di recupero e riabilitazione dei gorilla e degli orfani di gorilla in un santuario in Cameroon, nella foresta Mefou. In prima linea anche qui una persona giovane, una donna, l'inglese originaria di Birmingham Rachel Hogan, dal 2010 nominata direttrice dopo la morte in un incidente con l'elicottero di uno dei fondatori della ONG, Avi Silvan. La ONG nasce nel 1996 in Inghilterra come ente di beneficenza, chiamato C.W.A.F. Camerun Wildlife Aid Fund con l'obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei gorilla nello zoo di Yaoundè, vivendo in quella parte di mondo hanno scoperto il bracconaggio e il commercio illegale di carne di primati, quindi il loro lavoro si è ampliato nella tutela e salvaguardia dei gorilla e degli scimpanzé, nel promuovere la cultura della conservazione delle specie e nella riabilitazione degli orfani e degli esemplari salvati.


Rachel Hogan vive stabilmente nella giungla per portare avanti il suo difficile compito, nei video ho potuto apprezzare molto questa giovane donna inglese, la sua passione in una terra difficile e ostile, le sue lacrime quando i piccoli orfani salvati non riuscivano a superare lo stress e il trauma di aver visto uccidere i genitori e si lasciavano morire (questa loro estrema sensibilità mi ha turbato proprio per l'essere così uguali a noi) e la sua gioia nel vedere un piccolino decidere di vivere e iniziare a mangiare, a fidarsi di lei e sceglierla letteralmente come mamma adottiva, il piccolino e Shufai (con lei nell foto sotto), ferito da proiettili che gli hanno fratturato il braccio mentre crivellavano di colpi la sua mamma. Quando un orfanello ti sceglie, fino allo svezzamento, ce l'hai fisicamente attaccato al collo o alle gambe, come farebbe in natura con la loro mamma, e non puoi metterlo giù o darlo a qualcun altro, perché il rapporto di fiducia cadrebbe minando la sopravvivenza del piccolo.


La vita nella giungla del Camerun è essenziale, quella di Rachel, da sempre attratta dai primati, era iniziato come un tirocinio autofinanziato dalla ONG (ne offre pochi all'anno per far conoscere questa realtà) e invece in Camerun lei c'è rimasta, da oltre 10 anni, a condurre una vita difficile ma piena di significato per lei, eppure aspra, ha contratto la malaria 9 volte (vedi link articolo http://www.mirror.co.uk/news/uk-news/from-birmingham-to-the-jungles-of-cameroon-how-rachel-114462), la sua casa è una capanna di legno spartano, il letto un materasso per terra e si lava con l'acqua piovana raccolta in un secchio, pranzo con riso e fagioli e cena cracker e banana, in più le intemperie del tempo che rendono la vita nella foresta pluviale non poco difficile, eppure lei e la ONG ha salvato tanti esemplari, che vivono in questa riserva protetta in gruppi sociali, senza dimenticare la loro mamma, che tornano a salutare al richiamo della voce, la loro mamma che tornerà a casa solo quando la caccia e il commercio della carne saranno fermati per sempre.
Visitate il sito ufficiale http://www.apeactionafrica.org/index e sostenete il lavoro di Rachel e della sua equipe con donazioni e adozioni a distanza. 



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