"Braccialetti rossi 2"


E' difficile replicare l'intensità della storia e delle emozioni vissute guardando "Braccialetti rossi", io l'avevo scoperta già iniziata e mi aveva molto coinvolto e appassionato, quando ho saputo della seconda stagione ero perplessa, invece mi sta coinvolgendo e convincendo anche questa seconda stagione.
Parlare di cancro, di terapie e di interventi è sempre difficile, raccontare di giovani e giovanissimi che vivono e combattono la malattia e la sofferenza lo è ancora di più, inoltre è una scommessa televisiva perché la gente, specie di questi tempi, vuole vedere cose allegre, belle storie d'amore o fiction con altri temi, eppure la malattia è una realtà che stanno vivendo molte persone ed anche giovani e credo sia importante mandare messaggi positivi e di speranza come fa una serie pulita come questa.
Io la consiglio, rispetto a tanta televisione spazzatura ed alle solite storie trite e ritrite, rappresenta una bellissima novità anche questa seconda e brevissima stagione, composta da 5 puntate, certamente intense e commoventi.

La serie è la versione italiana di Polseres vermelles, ispirata alla storia vera dello scrittore, regista e sceneggiatore spagnolo, Albert Espinosa (http://it.wikipedia.org/wiki/Albert_Espinosa), che ha vissuto e lottato contro il cancro per 10 anni e quando è guarito ha raccontato la sua storia nel libro Braccialetti rossi. Il mondo giallo. Se credi nei sogni, i sogni si creeranno (2008), pubblicato in Italia da Salani Editore nel 2014. Il suo percorso di guarigione da un aggressivo osteosarcoma metastatico ha comportato l'amputazione di una gamba, di un polmone e di parte del fegato, ma da questo ha tratto ispirazione per le sue opere future.

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