Uniti in preghiera...nell'ora di guardia...


Nonostante l'imponente manifestazione in piazza il 20 giugno 2015 (http://costanzamiriano.com/2015/06/21/un-family-day-ancora-piu-bello-il-video/) e nonostante tutti i modi in cui le persone, le famiglie e i movimenti hanno espresso che i bambini hanno diritto a nascere naturalmente da un papà e da una mamma, il ddl Cirinnà, che viene presentato come "Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze", ma che rappresenta una sorta di cavallo di Troia per far approvare le adozioni a persone omosessuali o stepchild adoption, l'utero in affitto o maternità surrogata e la diffusione dell'ideologia gender (subdolamente già in corso in alcune scuole nonostante l'opposizione dei genitori), sta andando avanti con la scusa dei diritti civili e marcando tutte le persone contrarie come omofobe o antiquate, il 26 gennaio arriverà in Aula al Senato per essere approvato.

Vorrei fare una premessa importante e cioè che chi è contrario, come me, all'approvazione di questo decreto non è, e l'ho scritto a più riprese, contro le persone omosessuali (e tanto meno contro la dottoressa Monica Cirinnà, romana come me e di cui particolarmente apprezzo e sostengo l'impegno a favore degli animali, per cui, tra le altre cose, nel 1991 ha fondato l'ARCA - Associazione Romana Cura Animali) e contro i loro diritti ad amare e vivere come meglio credono, ma è l'affermazione forte che i bambini hanno la priorità sui nostri desideri e che vanno difesi, tutelati e lo Stato deve garantire loro il diritto a nascere e crescere in una famiglia formata da una mamma ed un papà, a veder riconosciuta e rispettata la loro identità di genere, ad essere educati ed accompagnati nella crescita rispettando valori e principi sacri come la vita, ad imparare a rispettare se stessi, il proprio corpo e quello degli altri senza offendere, etichettare, rifiutare nessuno, senza bruciare le tappe e senza emarginare gli altri per come sono. 
La lotta non è contro gli omosessuali, ma per difendere i bambini e la famiglia, non lasciamo che politici senza etica e scrupoli morali strumentalizzino il dolore di chi è vittima di bullismo, emarginazione, non accettazione, mancanza di rispetto, violenza e che va assolutamente protetto e difeso con le leggi in vigore, l'omofobia è l'espressione violenta dell'odio ingiustificato verso ciò che si riconosce diverso per colore della pelle, credo religioso, orientamento sessuale, schieramento politico, sportivo, ecc. e va combattuto e prevenuto con programmi formativi/educativi nelle scuole, nelle parrocchie, negli oratori, ma non con un'ideologia che rappresenta l'altra faccia dell'omofobia, il mancato riconoscimento della diversità di genere.

La situazione è molto delicata, per questo è nata, per iniziativa del gruppo di amici che cura il blog di Costanza Miriano, l'esigenza di combattere questo decreto con l'arma più potente che noi cristiani abbiamo: la preghiera.
Il gruppo ha organizzato un calendario di preghiera che copre le 24 ore di ogni giorno fino al 26 gennaio e per i tre giorni successivi di discussione in aula del decreto, dove ognuno di noi può aderire iscrivendosi nelle caselle (http://www.unoradiguardia.it/) assumendo l'impegno di pregare per un'ora intera, l'ora di guardia appunto, nel giorno (o nei giorni) scelto e prenotato e può pregare insieme a qualcuno, alla famiglia, in Chiesa o in altro luogo con l'intenzione di fermare l'approvazione del ddl Cirinnà, visitate il sito, leggete e iscrivetevi se volete unirvi a questa cordata di preghiera. 
Noi cristiani non possiamo essere tiepidi, mediocri o restare a guardare in silenzio l'evolversi delle cose, dobbiamo essere canali aperti dell'amore di Dio, testimoni autentici, impegnati, forti, non tanto con le parole, anche se a volte siamo chiamati anche a parlare, esporci (previo momento di preghiera e invocazione allo Spirito Santo, in modo che siamo suoi strumenti e non parliamo di noi), scrivere, ma soprattutto nei fatti e con la vita e la preghiera è il primo "dovere" di noi cristiani, in verità prima necessità, bisogno vitale, desiderio, per stare con il Signore, aprirgli il nostro cuore, consegnargli i nostri affanni.
L'iniziativa è lodevole e preziosa, in genere si fa per organizzarsi nell'Adorazione Eucaristica perpetua, per garantire almeno una presenza in preghiera davanti al Santissimo, pregando per le intenzioni più svariate, soprattutto pace, conversione, guarigioni, intenzioni generali, personali, ecc... 
Vorrei chiedere a tutti di diffonderla e di aderire, abbassando i toni della polemica, del batti e ribatti sui social, del dialogo che inciampa nelle pietre del giudizio, del pregiudizio e degli arroccamenti difensivi che non portano da nessuna parte, tranne al mal di fegato, facciamo silenzio, dentro e intorno a noi, e rivolgiamoci uniti al Padre domandando la stessa cosa e Lui compirà certamente meraviglie per tutti noi. Gesù era in continua comunione e dialogo col Padre e, prima di ogni momento importante, come la scelta degli apostoli, l'entrata a Gerusalemme, il Getsemani, ecc... Lui pregava il Padre ed invita noi a fare lo stesso, chiamandolo Padre nostro e credendo nel suo amore, perché Lui ama tutti indistintamente e ci chiede, invita, insistentemente alla preghiera, al rivolgerci a Lui per ogni cosa, a chiedere ciò di cui abbiamo bisogno e affidandogli tutto quanto ci affligge, con fede e totale abbandono, confidando in Lui che certamente risponderà, con tempi e modalità che solo Lui conosce e verso cui dobbiamo essere aperti, andare oltre i nostri pensieri e categorie mentali, oltre ciò che vorremmo e come lo vorremmo, per incontrarlo lì dove ci attende e si vuole mostrare.

Matteo 18, 19-20 < In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d'accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro >.

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