L'inno alla vita di Nardya Miller, nata in cielo a 25 anni


Qualche giorno fa ho letto la storia di questa giovane e bellissima ragazza australiana, Nardya Miller, nata in cielo a fine gennaio a 25 anni, l'immagine del post è l'ultimo scatto che ha postato su Instagram insieme ad un messaggio che è il suo inno alla vita, scritto mentre stava morendo nella sua stanza del The Prince Charles Hospital di Brisbane, in Australia, e che ha commosso moltissime persone. Il sorriso di Nardya, consapevole di essere alla fine della sua breve vita, mi è entrato nel cuore e vorrei farla conoscere anche a voi e farvi leggere le sue parole.
Nardya era malata di fibrosi cistica, una malattia genetica rara molto diffusa (sembra un paradosso ma è così), che interessa più organi, principalmente dell'apparato digerente e i polmoni, sia di maschi che di femmine, e si manifesta se entrambi i genitori (se un solo genitore trasmette il gene non si ammala, né lui né il figlio, ma entrambi sono portatori sani), hanno e trasmettono il gene alterato CFTR (Cystic Fibrosis Transmembrane Regulator) al bambino, che si ammalerà interessando tutte le ghiandole a secrezione mucosa, determinando una carenza di cloro e acqua nelle secrezioni, che diventano vischiose e ristagnano, provocando ostruzione degli organi interessati, con infezioni ricorrenti e stato infiammatorio persistente che, alla fine, causa il deterioramento del tessuto polmonare, intestinale e pancreatico, portando alla morte. Le cure sono sintomatiche, si stanno iniziando terapie geniche per correggere il difetto genetico e poi c'è la terapia chirurgica, con il trapianto d'organo.

Nardya ha sostenuto e invitato a questo grandissimo e difficilissimo dono del trapianto degli organi e colgo l'occasione per proporvi ancora di riflettere e fare, come ho fatto anche io, una scelta personale consapevole, esprimendola e aggiungendola sul vostro documento, per sollevare i nostri familiari da scegliere per noi perché, se arrivano a dover fare questa scelta, significa che noi stiamo morendo e saranno già abbastanza provati dalla situazione e possono non essere in grado di farcela a scegliere di donare i nostri organi, possono umanamente aggrapparsi ad ogni illusione nel tentativo di evitare l'inevitabile e trattenerci, anche quando ce ne siamo già andati e solo le macchine tengono in vita il nostro corpo, finché cederà lo stesso. Auguro a tutti che non accada mai di dover fare questa scelta per altri e per voi stessi e di morire di morte naturale da anziani, nel vostro letto, ma sappiamo che, nella maggior parte dei casi, non avviene così, magari non servirà mai (si può essere donatori solo in caso di morte cerebrale, quindi per traumi o patologie che colpiscono il cervello - incidenti stradali, aneurisma, emorragia,...), ma se da una tragedia che spegne la nostra vita può nascere un'opportunità per salvare un'altra vita, o più vite, non è meglio scegliere di permettere quella opportunità piuttosto che portarla con noi nella tomba?


Il nostro sistema immunitario è strutturato in modo da reagire ad ogni aggressione esterna (virus e batteri) che attenta alla nostra salute ed alla nostra vita, ma a volte qualcosa, non ben definito, lo fa reagire contro di noi, come nelle malattie autoimmuni, ad esempio della tiroide, molto diffusa, ed altre contro gli organi che vengono trapiantati proprio per salvare la nostra vita, per questo si fanno molti farmaci immunosoppressori, per i trapiantati a vita, ma talvolta non bastano e quegli organi vengono rigettati dal nostro corpo, per cui bisogna rimettere i pazienti nella lunghissima lista di attesa per ricevere un nuovo organo che, magari, stavolta si spera verrà accettato, ma spesso le condizioni precipitano al punto da non permettere altre chance e i malati muoiono. 
Nel 2015 Nardya ha subito un doppio trapianto polmonare e tutto sembrava andare bene, lei riuscì a realizzare i suoi progetti: un negozio di make up e una casa col fidanzato Liam arredata secondo i loro gusti, ma il suo corpo ha iniziato a rigettare i nuovi organi e lei a stare di nuovo male, nonostante ciò ha vissuto pienamente ogni attimo, così come si presentava ed ha continuato a lottare, ma a metà gennaio scorso i medici le hanno detto che le sue condizioni erano gravi e che avrebbe vissuto forse una settimana. Nardya chiuse il negozio ed iniziò a condividere sul suo profilo Instagram la sua storia, nelle foto è sempre sorridente e ciò che ha scritto è un inno alla vita, proprio da lei che stava perdendo la sua. Il 25 gennaio è nata in cielo ed ora vorrei condividere con voi due suoi messaggi.

Il primo lo ha scritto il 22 dicembre 2016 dall'ospedale: < Ti chiedono come stai, dici che stai bene, che stai un pò male ma migliorerai. Dicono "starai meglio". Dietro le scene tu stai morendo lentamente e nessuno vede, nessuno conosce, lo tieni per te, perché molto pochi hanno provato a dimostrarti che davvero si interessano quando tu sei a terra, e ora continui a lottare sola con la forza che tu hai avuto dentro da sempre. Pesi 34 kg e sembri come morta, non puoi mangiare perché il tuo corpo si sta spegnendo e sta rifiutando ogni cosa che tu metti dentro, ti stanno nutrendo attraverso un sondino naso gastrico e lotti con il dolore per tentare di respirare, giorno dopo giorno, il tuo corpo è uno scheletro e non puoi stare su da sola per più di 5 minuti, le tue ossa fanno male e formano lividi su tutto ciò che tocchi senza forza. 
Non vuoi appesantire la gente con i tuoi problemi in ogni momento dell'anno, figuriamoci a Natale, ma alcuni hanno bisogno di sapere, ma come dirglielo? Come puoi dire agli amici ed alla famiglia che questo potrebbe essere il tuo ultimo Natale, come dirgli che li ringrazi per averli nella tua vita, come dirgli che è tempo di affrontare la realtà di quello che realmente è la tua vita, esattamente questo, una fine straziante e inevitabile di quello che tu pensavi sarebbe stata la tua vita.
Quando guardi che le tue speranze e sogni di lungo corso se ne vanno davanti ai tuoi occhi, scivolando fuori dalla tua portata ti senti ancora felice, non puoi fare a meno di sentirti incredibilmente grata per tutto quello che hai compiuto fino ad ora, per ogni persona che ha avuto un buon impatto sulla tua vita, per la tua famiglia che è stata la spina dorsale per aiutarti per tutta la tua vita e per la persona che ti ha mostrato che cosa è realmente il vero amore e che sarà per sempre il custode del tuo cuore. Ai tuoi figli, o nel mio caso, i miei bambini pelosi, essi sono una benedizione, veramente un meraviglioso dono che porta gioia completa e senza fine a ciascun giorno sulla terra e niente può rimpiazzare o si può paragonare a loro.
Morire non è piacevole, è una sentimento sconosciuto finché non lo stai sentendo. Finché non hai detto quelle parole che tu non ti saresti mai aspettato di udire finché non avessi raggiunto la veneranda età di 93 anni e avendo vissuto una vita al massimo, avendo figli, nipoti, un marito o...>.


Il secondo e ultimo messaggio lo ha scritto l'11 gennaio 2017 < Forse ci conosciamo da una vita, forse ci conosciamo da 10 anni, forse ci conosciamo da poco tempo, ma tra solo una settimana non potrò conoscerti ancora, non potrò vedere ancora il tuo viso, non potrò parlarti, toccarti, stringerti, mai più. Ma ti vorrò bene per sempre, l'amicizia che abbiamo costruito e i ricordi che rimarranno con me. Ogni singola persona che è entrata e uscita dalla mia vita, è entrata e andata per una ragione e sono la persona più benedetta per avere vissuto questa incredibile vita che ho. Così grazie a tutti voi che siete stati parte del mio viaggio in questo pazzo mondo. Se avete reso i mie giorni buoni o cattivi, voi mi avete fatto diventare la donna che sono oggi.
Le cose non sempre vanno come pianifichi nella vita, ci sono delle cose meravigliose che non potrò mai avere, luoghi dove non potrò mai andare e altre che non potrò mai vedere. Ma continuerò a guardarvi. Sempre. Sorridendo. Perché io sono stata qui.
Non mollerò mai. Non l'ho mai fatto. Ora solamente lasciatemi andare.
I dettagli del mio funerale saranno postati qui appena sarà stato tutto organizzato. 
Per favore non siate tristi per me. Tutto ciò che desidero è essere ricordata come la ragazza che vi ha illuminato la giornata almeno una volta nella vita. E per favore vi chiedo di vivere la vostra vita al massimo.💗 - N. >

La vita è il dono più prezioso che ci è stato fatto, ma ha una fine, non sappiamo quando e come saremo chiamati a ritornare alla casa del Padre, ma credo che meriti di essere spesa e vissuta per ciò che conta davvero e Nardya ha speso le sue energie per ringraziare di ogni giorno della sua vita, di ogni persona che ne ha fatto parte e per tutto l'amore dato e ricevuto, era serena, luminosa e bella, ha vissuto al massimo ed ha concluso il suo pellegrinaggio terreno, era una ragazza speciale nella sua normalità ed ha voluto lasciarci una traccia indelebile di amore per la vita, il minimo che possiamo fare è raccoglierla... ciao Nardya, sono felice che, anche solo in questo modo, hai fatto parte anche della mia vita e del mio cuore, continua a sorriderci dal cielo, non sarai dimenticata...

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