Preghiera del malato, per tutti coloro che sono nella sofferenza

(immagine presa dal web)

Mercoledì scorso è iniziato il tempo liturgico più forte dell'anno, quello della Quaresima, un lungo cammino di conversione del cuore, di riflessione, di meditazione della Passione, morte e Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, di perdono e di preghiera. Come ho detto non posso programmare nulla, non so dirvi prima quando il blog sarà aggiornato e quando non sarò in grado di farlo, ma in questo tempo avrei pensato indicativamente dal mercoledì alla domenica, saltando il venerdì, giorno della settimana maggiormente dedicato alla preghiera sulla Passione di Cristo, per cui l'assenza è in realtà sosta di preghiera, un piccolo semino per le nostre vite per ricordarci chi deve essere il centro della nostra vita e l'unico Maestro, a chi dobbiamo affidare tutto: le nostre speranze, le nostre ferite, le nostre preoccupazioni, le nostre attese, le nostre fatiche, il nostro dolore, le nostre malattia e fragilità del corpo, ma anche la gioia, il nostro grazie, il nostro Vieni Signore Gesù con me, ovunque vado, insomma tutta la nostra vita.
Non posso programmare i giorni, ancor meno i temi, lo scopriremo insieme camminando, secondo le ispirazioni che la vita quotidiana offre, sia in positivo sia in negativo, continuiamo a camminare e vedere dove questa strada ci condurrà, spero sia per tutti un cammino lieto in mezzo alle fatiche ed alle pesantezze del quotidiano, così buon cammino a tutti noi...
Oggi vorrei pregare insieme per i malati, spesso le domande, sia durante lo svolgimento della mia professione, ma anche dopo, che ricorrono possono riassumersi in una: cosa possiamo fare per i nostri cari malati? 
Io credo due cose essenzialmente: una più facile e una più difficile, quella facile pregare, sembra poca cosa, un atto inutile o superfluo, ma vi assicuro per esperienza diretta che non è così, sapere che qualcuno ti è accanto spiritualmente e prega per te, ti solleva da terra, ti dona gioia e tante grazie per merito di quella singola costante preghiera, o pensiero quotidiano se non volete pregare, una fra tutte la serenità di affrontare serenamente il quotidiano e l'infermità, vi sembra poco? non è poco, essere sereni quando stai male, sei immobilizzato a letto e non hai la forza di fare nulla, a mala pena andare in bagno, per conservare un minimo di riservatezza e autonomia, spesso nemmeno quello, vi assicuro che è una grazia immensa, che non viene da noi, ma ci viene donata da Qualcuno anche per l'intercessione di quella preghiera, viceversa naturalmente ti verrebbe voglia di urlare o sbattere qualcosa contro un muro, perché, cavolo, almeno in bagno voglio andare da solo, senza l'aiuto di nessuno, o per il dolore che non ti molla e ti esaurisce anche psicologicamente parlando, il nostro corpo e la nostra natura rifiutano la malattia, la debolezza, l'immobilità, l'aver bisogno d'aiuto per svolgere le attività di vita quotidiana, come noi infermieri le chiamiamo, istintivamente nasce proprio la ribellione, per cui la grazia di vivere la malattia e tutto il pacchetto correlato serenamente non è affatto poco, è tantissimo.
La seconda cosa da fare è molto più difficile e tantissimi mollano, fuggono, spariscono... stare accanto, anche senza far nulla di speciale o particolare, semplicemente stare accanto, affinché la persona malata senta proprio fisicamente di non essere da sola ad affrontare tutto. La malattia è durissima da affrontare e accettare per i malati, ma lo è anche per chi assiste, sia professionalmente sia affettivamente, i malati, perché stare accanto pazientemente, guardando il proprio caro o amico o parente che soffre e, forse, sta morendo, non è affatto facile, ci si sente drammaticamente impotenti, si vorrebbe smuovere le montagne, andare in cima al mondo o dovunque siano promesse cure miracolose, si vorrebbe scappare e piangere, perché stare e basta è veramente dura, però per il malato conta più che tutto il resto, perché la malattia ti sdrena, per dirla alla romana, ti mette ko, perché il tuo corpo ti parla e pure fin troppo chiaramente e tu non vorresti ascoltarlo, non vorresti capire, accettare quanto ti dice e ti smarrisci, spaventi, senti che la vita ti viene strappata via a morsi ripetuti e ti senti mancare, non ancora del tutto, ma scivoli verso quella strada, lo sai, lo senti, lo accetti dopo un pò ma hai sempre paura e sentire che con te, in quel momento, in quel frangente di vita, in quel percorso, resta accanto a te e ti fa sentire fisicamente la sua presenza è vitale, perché con tutta la fede del mondo, con tutta la serenità del mondo e con tutta la consapevolezza del mondo, essere malati e morire mica è facile, è proprio nel momento che stai per perderla che desideri vivere con tutto te stesso, che vuoi restare con chi ami, con tuo marito, moglie, figli, genitori, amici....
Essere malati non significa sempre morire presto, a volte è solo una fragilità momentanea, altre una malattia cronica ma non mortale, altre incurabile, ecc... il panorama di malattie è immenso, però tutti ci sentiamo fragili e bisognosi in quel momento più che mai e il desiderio, oltre a quello di non soffrire, legittimo e reale di ogni malato, è quello di non restare soli, ma sentire che c'è qualcuno non noi che ci resta accanto, ci ascolta, ci sostiene o semplicemente ci resta accanto in silenzio, un silenzio pieno, ricco, non quello vuoto e freddo delle distanze emotive e fisiche di chi amiamo, quello può fare davvero la differenza e quelle persone non le dimenticheremo mai, anzi rappresenteranno l'unica cosa bella in un momento difficile e doloroso. Pregate per i malati, come vi detta il cuore, non necessariamente con formule predisposte, anzi è più bella la preghiera che è dialogo con il Signore, in cui tu porti in quell'incontro le sofferenze di un'altra, o più, persone e le affidi a Lui, e restate accanto a loro, esattamente come vorreste fosse fatto a voi nei momenti duri.

Preghiera del malato

Rivolgi, o Signore,
il Tuo sguardo d'amore su di noi:
sulle nostre paure, 
i nostri egoismi, 
le nostre ferite del corpo e dello spirito!

Guarisci, con la forza e la consolazione
dello Spirito Santo,
le nostre infermità.

Rendici capaci di accoglienza reciproca,
di solidarietà gratuita, 
di vicinanza amorevole
verso ogni persona sofferente.

Apri i nostri occhi, Signore,
per vedere il Tuo Volto
in ogni persona che incontriamo;
apri il nostro cuore 
per amarci gli uni gli altri
come tu ci hai amato,
e così manifestare
il Dio della solidarietà e dell'amore.

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