La storia di Angelo. cosa possiamo imparare. Seconda parte

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Immagine tratta dal web


Dalla storia di Angelo di Sangineto, abbiamo capito che le pene per i reati contro gli animali sono veramente ridicole. Angelo, nonostante il clamore, ha si ricevuto giustizia, ma una giustizia non giusta. Le norme quelle sono, e devono sicuramente essere riviste per fungere realmente da deterrente e per punire severamente chi arreca violenza e morte agli animali.
La storia di Angelo insegna anche che la violenza, gratuita, efferata e del tutto immotivata esiste. Chi ha agito con quella crudeltà verso il povero randagio è un individuo pericoloso per l'intera comunità. Non solo verso gli animali, ma anche socialmente pericoloso per i propri simili.
Da questa storia si dovrebbe anche comprendere che c'è necessità di educare i bambini, sin dall'età scolastica, al rispetto verso gli animali. Il rispetto verso altre forme viventi, andrebbe incoraggiato sin dalla più tenera età. Laddove le famiglie non fossero in grado o non vorrebbero farlo, dovrebbe essere la scuola a organizzare momenti di incontro con volontari, associazioni animaliste ecc. per promuovere educazione e rispetto verso gli animali. Sono i fondamentali del vivere civile.
Cercare di incoraggiare l'empatia tra esseri umani e esseri non umani servirebbe a far crescere ragazzi che da grandi avrebbero più capacità di essere compassionevoli anche verso i propri simili.

Ma la storia di Angelo ci insegna anche che oggi i social hanno la capacità di far emergere episodi di violenza di cui prima non saremmo mai venuti a conoscenza. I social portano quasi quotidianamente alla conoscenza del grande pubblico nuove barbarie e nuove crudeltà. Di Angelo purtroppo ne esistono tanti. Sono sempre moltissime le storie di ordinaria violenza verso gli animali.
L'impegno per ottenere giustizia per Angelo deve essere esteso anche ai tanti Angeli che sono vittime della bestia più crudele sul pianeta: l'essere umano.
Perché Angelo non sia morto invano, non solo non va dimenticato, ma in sua memoria si devono chiedere pene più dure per chi si macchia di crimini contro gli animali, e si deve continuare ad urlare per i tanti animali che come Angelo sono morti e muoiono per mano di umani inumani.
Solo così si potrà onorare, veramente, la memoria del povero randagio di Sangineto.

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