"Il figlio sospeso" di Egidio Termine


In questi ultimi mesi si è parlato tantissimo del diritto ad avere un figlio, ad ogni costo e in tutti i modi possibili, della maternità surrogata o utero in affitto, dell'adozione da concedere anche a coppie omosessuali o a singoli, e se ne è parlato, tranne poche eccezioni, sempre dal punto di vista degli adulti, del loro diritto a diventare genitori, mai da quello dei bambini, di ciò che è realmente bene per loro, del loro diritto ad avere una mamma ed un papà, del loro diritto ad essere amati, protetti, curati e felici.
Genitori non si diventa per se stessi, ma per dare la vita, le proprie energie, il proprio tempo, a piccoli umani che hanno totalmente bisogno di loro, soprattutto nei primi anni di vita e questo non è facile, è molto impegnativo ed estenuante, i figli non sono il compimento di un desiderio, non solo almeno, sono un dono ed un impegno a tempo pieno, da educare ed accompagnare per una parte fondamentale della loro vita, cui trasmettere i valori fondamentali ed insegnare loro come muoversi nella vita in modo sempre più autonomo, facendo ogni giorno scelte importanti, affrontando difficoltà e dolori, gioie e sogni. Io rispetto il desiderio di ognuno di diventare genitore, ma credo sia una chiamata cui rispondere in modi diversi dal comprare l'utero di una donna, dalla mercificazione del corpo e della vita umana o dalla manipolazione in laboratorio che condanna a morte gli embrioni non scelti, credo molto nell'adozione invece, ci sono tantissimi bambini che hanno purtroppo perso i propri genitori o sono stati da essi, per ragioni non chiare, abbandonati, per cui il desiderio di diventare genitori davanti all'impossibilità naturale di generare può essere quella molla che risponda esattamente al bisogno enorme di quei bambini di avere una famiglia.

Da questa sera fino a domenica al cinema Tiziano di Roma verrà proiettato il film di Egidio Termine "Il figlio sospeso" alle 20.30 ed alle 22.30, con la presenza speciale del regista e dell'attore principale Paolo Briguglia. Il film tratta con delicatezza e leggerezza proprio il tema della maternità surrogata, ma essendo il regista cattolico ha incontrato notevoli difficoltà, sia lui che il film, uscito nelle sale il 30 novembre, sono osteggiati, per cui credo sia molto importante dare un segnale riempiendo la sala.
Il regista a Radio Vaticana ha affermato che il film parla della sospensione di questo passaggio epocale che stiamo purtroppo vivendo tra l'umanesimo tradizionale, con una sua struttura antropologica nell'essere umano, e il post umanesimo, in cui si tenta di rielaborare l'antropologia umana... tutto questo lascia sospeso il figlio che viene concepito in maternità surrogata e lascia sospesi tutti noi (https://www.vitanews.org/2017/11/30/utero-in-affitto-esce-al-cinema-il-figlio-sospeso-di-egidio-termine/). 
Io vi invito a sospendere il giudizio e ad andare a vedere il film, poi ognuno faccia le scelte che ritiene giuste, secondo la propria coscienza. Vi lascio il trailer del film e mi piacerebbe anche che, nei commenti, lasciaste le vostre impressioni dopo averlo visto.



Commenti

  1. Talmente osteggiato il regista da riuscire a far passare il film in una sala solo per pochi giorni....che peccato! Avrei voluto tanto voluto vederlo!

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